Guida al RADIOASCOLTO
Se state leggendo questo articolo sicuramente sarete incuriositi dalle trasmissioni che avvengono via radio, questa guida cercherà di spiegare a chi si avvicina al mondo del radioascolto per la prima volta, tutte le nozioni e terminologie, e di approfondire tematiche già note ad appassionati più esperti, al fine di amplificare l'interesse e la cultura per il radioascolto.
Verranno spiegate in modo semplice e basilare alcune nozioni tecniche per capire il funzionamento del mezzo radio, e si entrerà nello specifico nella pratica di ricezione dei vari tipi di segnali e sulle spiegazioni dei sistemi di comunicazione.
L'attività del radioascolto è considerata un hobby, ed a seconda di quanto coinvolge un appassionato saranno necessarie conoscenze sempre maggiori e complicate, ed apparecchiature molto costose e sofisticate.
La passione del radioascolto è costosa, i ricevitori radio possono costare quanto un automobile, oltre al ricevitore vero e proprio possono essere necessari accessori di vario tipo per contornare e completare la stazione, come PC, alimentatori, commutatori, convertitori, filtri, adattatori, software.
Il radioascoltatore deve conoscere varie materie, esso non è un tecnico elettronico, non è un progettista, non deve conoscere le lingue, ma è bene che sappia un minimo di tutto ciò, non sono previsti esami, ne autorizzazioni ministeriali, l'indicativo di stazione di radioascolto è facoltativo; ma se poi ha intenzione di diventare radioamatore per poter trasmettere, allora deve prendere confidenza con l'elettronica e fisica, deve imparare a comprendere e a parlare un pochino d'inglese, deve avere dimistichezza con i termini tecnici, e poi sostenere l'esame per ottenere la patente da radioamatore.
L'unico obbligo del ascoltatore è di rispettare la normativa vigente: il "Codice delle comunicazioni elettroniche", una norma della Repubblica Italiana, emanata con decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, che reca una normativa nazionale per il settore dei servizi e del mercato delle telecomunicazioni e delle radiocomunicazioni.
Negli anni 2000 definire questo passatempo con la parola "radioascolto" non è poi tanto corretto, il termine ascolto sarebbe riduttivo e superato, facendo intendere che per recepire le comunicazioni bastino le orecchie, come si fa con la musica; questo era vero fino alla fine degli anni '90, ma nel presente invece, moltissime ricezioni dei segnali radio possono essere nemmeno ascoltate e comprendere comunque il messaggio, questo perchè l'informazione è codificata in digitale o in modulazioni tipiche che non è possibile demodulare ad orecchio, come i FAX, telemetrie, telescriventi, anche la telegrafia e molto altro. Al giorno d'oggi ognuno ha un personal computer in casa, che con specifici software e collegandolo ad una radio, ci permette di ricevere e visualizzare a schermo moltissime comunicazioni che vengono irradiate.
Di questi tempi con l'avvento appunto delle tecnologie informatiche, internet, con l'abbassamento dei costi per le comunicazioni digitali via satellite, la quantità delle comunicazioni radio che possono essere intercettate e decodificate è in diminuzione, d'altro canto anche le persone che si mettono dietro alla radio ad ascoltare sono sempre meno, attratte più dall'intrattenimento che offre internet, social network, video sharing, chat, ecc.
I tipi di trasmissioni
Essendovi numerose e variegate trasmissioni radio, ogni radioascoltatore sarà appassionato di una o più tipologie rispetto ad altre, è facile conoscere radioappassionati specializzati su specifici tipi di trasmissioni.
Mentre procederete con la lettura, l'etere che ci circonda sarà pervaso da numerosi segnali radio che vengono trasmessi via radio da un punto all'altro della terra, ed addirittura da e verso spazio; il segnale trasmesso può essere modulato in vari modi e trasportare audio, immagini, testo, dati, e talmente tante informazioni che forse per ora non immaginate nemmeno.
Possiamo iniziare con il dividere tutti questi segnali in tre categorie, che verranno poi approfondite più avanti:
- Broadcasting, che sono le stazioni di emittenti che trasmettono per intrattenimento, educazione, propaganda ed informazione del pubblico.
- Radioamatoriali, operate da hobbisti per motivi di studio e di svago.
- Utility, quelle che operano trasmettendo comunicazioni per ascoltatori ben precisi, operando in modo professionale, ad esempio per la navigazione aerea o marittima, per uso scientifico, per telecomunicazioni internazionali, per la diffusione di notizie stampa,segnali campione di tempo e di frequenza.
Le tre categorie di radiodiffusione operano ciascuna nell'ambito delle frequenze ad esse assegnate a seguito di accordi internazionali. Per l'ordinamento giuridico italiano, è consentito soltanto l'ascolto di stazioni broadcast e radioamatoriali, le uniche "stazioni di utilità" che possono essere ascoltate senza tema di incorrere in sanzionii, sono quelle adibite ai servizi di diffusione del tempo e frequenza campione.
Le trasmissioni radio possono essere unidirezionali o bidirezionali e multidirezionali.
Le trasmissioni unidirezionali sono trasmesse da una stazione trasmittente e dirette (dotate di trasmettitore) a una o molte stazioni riceventi. Ad esempio Radio RAI, trasmette per molte stazioni riceventi (dotate si solo ricevitore). La stazione che trasmette non riceve e le stazioni che la ricevono non trasmettono.
Le trasmissioni bidirezionali o multidirezionali invece, avvengono in maniera tale che le stazioni sono ricetrasmittenti, ossia possono trasmettere e ricevere il segnale radio anche su più frequenze. Ad esempio un radioamatore, può inviare un segnale ad una o più persone, che poi a loro volta possono rispondere ed essere ascoltate dal primo soggetto.
Le frequenze radio
Le trasmissioni radio possono che in questo momento ci circondano sono differenziate tra loro dalla frequenza, ossia dalle oscillazioni che esegue l'onda elettromagnetica, la frequenza si misura in multipli dell Hertz, ossia kHz, MHz e GHz.
Le bande radio
Lo spettro radio è diviso in bande ove coesistono più servizi. Una banda può essere definita in base a vari criteri e vi sono due accezioni del termine comunemente usate nell'ambito delle telecomunicazioni. Le trasmissioni che avvengono nelle varie bande e le caratteristiche che differanziano esse, verranno descritti in maniera approfondita nei prossimi paragrafi.
Al radioascoltatore o radioamatore interesseranno le bande HF, VHF ed UHF, i più esperti potranno interessarsi anche alle alle VLF e SHF, bande convenzionalmente stabilite secondo la designazione ITU.
- LF da 30 a 300kHz (onde lunghe, Long Wave, LW)
- MF da 300kHz a 3MHz(onde medie, Medium Wave, MW)
- HF da 3 a 30MHz (onde corte, Short Wave)
- VHF da 30 a 300MHz
- UHF da 300MHz a 3GHz
Un altro modo per dividere le bande è in base alla porzione di spettro nella quale i canali hanno la stessa destinazione d'uso. In questo caso vengono denominate in base alla loro lunghezza d'onda espressa in metri, o per nomi propri.
Ad esmpio i radioamatori possono parlare nella banda dei 2Metri, compresa nel range 144 - 146MHz e nella banda dei 40Metri, compresa tra i 7000kHz ed i 7200kHz. Alcune stazioni broadcast trasmettono sulle bande tropicali, comprese nel range di frequenze di 3200kHz e 3400kHz pari alla lunghezza d'onda di 90 Metri e di 4570kHz - 5060kHz per la lunghezza d'onda di 60 metri. La banda cittadina, o CB, dall'inglese Citizen Band, ove parlano radio hobbysti, ha una lunghezza d'onda di 11 metri, nel range di 26.956MHz - 27.405MHz.
La lungheza d'onda si calcola dividendo la velocità del mezzo di trasmissione, che è pari alla velocità della luce, per la frequenza espressa in kHz. Ad esempio: 299800KMh / 145000kHz = circa 2; banda dei 2 metri di lunghezza d'onda.
Le modulazioni
Il segnale in una certa frequenza può essere modulato in vari modi, la modulazione può avvenire in frequenza o in ampiezza. Solitamente la modulazione di frequenza FM è adatta alle frequenze alte V-UHF, mentre la modulazione di ampiezza AM per le sue caratteristiche è più idonea alle onde corte HF, ed usata per la radiodiffusione; in HF vengono usate anche altre modulazioni, come ad esempio la telegrafia CW, o modulazioni derivate dalla AM, dette bande laterali a portante soppressa, e sono USB ed LSB, usate sia dai radioamatori che dai servizi utility.
La potenza del segnale
La potenza è l'energia con cui il segnale è irradiato, essa si esprmime in Watt, in sottomultipli milliW o in multipli KiloWatt. I radioamatori italiani posso trasmettere con potenza massima di 500W, per i radioamatori statunitensi, russi ed australiani, tanto per citarne alcuni, le potenze concesse ammontano anche a qualche KW. Alcune stazioni radioamatoriali, per sperimentazione, sfida od altre esigenze scelgono di trasmettere con potenze molto basse, nell'ordine dei mW, queste stazioni di solito appendono un suffisso al loro nominativo: /QRP. La sigla QRP deriva dal codice Q, e sta a significare bassa pontenza, convenzionalmente stabilita inferiore a 5W.
Le broadcast invece irradiano i loro segnali con potenze di decine o centinaia di KW ed in alcuni casi anche MegaWatt.
Le frequenze assegnate al servizio di radiodiffusione commerciale sono soggette a variazioni nel tempo, mentre saranno invariate per servizi di utilità, come stazioni meteo, stazioni costiere, ecc.
I segnali radio si propagano nell'etere in maniera diversa di banda in banda. Per le onde lunghe, medie e corte, la propagazione a lunga distanza è influenzata dall'attività ciclica del sole. Ogni banda, avrà le sue caratteristiche di propagazione diurne e notturne, che varieranno dall'estate all'inverno.
Chi è il Radioascoltatore (il BCL o SWL)?
Il radioascoltatore è quella persona che trae diletto captando con il proprio apparecchio ricevente le varie stazioni radio precedentemente elencate: amatoriali, radiodiffusione o broadcast ed utility. A seconda delle trasmissioni che esso sta ascoltando può essere incluso in un gruppo, SWL o BCL. Questi acronimi, significano Short Wave Listener e BroadCast Listener, quindi ascoltatore delle onde corte, o ascoltatore di stazioni commerciali.
Le trasmissioni via radio ricevibili con ricevitori tradizionali diminuiscono nel tempo, poichè si passa a sistemi di comunicazione digitale che richiedono ricevitori specifici e costosi, e per via del passaggio a sistemi informatici, più o meno per gli stessi motivi, anche i radioascoltatori stanno diminuendo, l'avvento di internet e delle applicazioni informatiche tipo social network, video game, ecc, alcune persone preferiscono svagarsi e impiegare il tempo con un PC, più tosto che con una radio. D'altro canto invece, la tecnologia ha reso possibile l'abbattimento dei costi dei ricevitori, ad oggi, è possibile acquistare ricevitori SDR, se pur di bassa qualità a circa 10€, e ricevitori sempre economici supereterodina a partire da circa 50€.
Varie e diversissime possono essere le motivazioni che spingono una persona ad accendere un apparecchio radio: la passione per un qualsiasi tipo di musica, lo studio e l'esercizio pratico delle più note lingue straniere, la curiosità di conoscere i rispettivi punti di vista di ciascuna fonte informativa rifuggendo da qualsiasi manipolazione, lo studio degli usi e costumi locali in qualche particolare area geografica, il desiderio di riascoltare le voci della lontana terra natia ed altre cento ancora.
Le motivazioni possono essere molteplici e tutte valide, ma quello che più conta è entrare nell'ordine di idee che spesso, non intercorre molta strada tra l'accensione della radio e l'appassionarsi all'ascolto sistematico delle stazioni di radiodiffusione, con difficoltà ben inferiori a quanto si può immaginare.
Il radioascoltatore o SWL, ossia colui che riceve soltanto i segnali via radio, non è obbligato a rispettare particolari procedure giuridico-burocratiche, come patenti o licenze, permessi o autorizzazioni speciali.
Cosa serve per ascoltare?
Chi volesse dedicarsi a questa interessante ed intelligente attività non deve necessariamente possedere ricevitori speciali o professionali in unione a sofisticate antenne; le prime tappe si percorrono agevolmente pure con il radio portatili o Hi-Fi, a cui si aggiunge un filo di rame isolato di una certa lunghezza e teso fuori dalla finestra. Avendo a disposizione oltre alla gamma delle onde medie pure quella delle onde corte, è possibile, gradatamente, ascoltare circa una ventina di paesi diversi e un cinquantina di emittenti.
Non serve conoscere varie lingue oltre a quella natia; non vi sorprenda il fatto che fra le numerose stazioni mondiali dotate di servizio estero, ve ne sono una decina che trasmettono in lingua italiana, vuoi per gli immigrati nella nazione in questione, vuoi per la minoranza linguistica autoctona, come Radio Capodistria, vuoi ancora direttamente per gli abitanti dello "stivale". Per iniziare ad affezionarsi basta, quindi, ricercare questi programmi in italiano irradiati a ore determinate.
Nel momento in cui scrivo, è possibile ascoltare con facilità nel pomeriggio e sera in onde corte: Radio Cina Internazionale, Radio Romania Internazionale, Radio Tirana, Radio Cairo, Voce della Turchia, Voce Islamica dell'IRAN.
Più avanti, fatta un po' di espenenza, si acquisisce padronanza sufficiente per identificare con certezza stazioni di radiodiffusione che trasmettono in altre lingue, stazioni extraeuropee, stazioni locali africane, asiatiche e sudamericane. Certamente la conoscenza di una o più lingue straniere agevola di molto l'attività iniziale, poiché si allargano gli orizzonti e si è subito in grado di comprendere un maggior numero di voci. A questo proposito l'inglese risulta quasi fondamentale, essendo la lingua internazionale della radio, come il francese lo è per i servizi postali e l'italiano per la lirica; tuttavia con il tempo si superano quasi tutti quegli intoppi che all'inizio sembrano insormontabili.
I ricevitori radio
Come già anticipato, per iniziare è più che sufficiente il ricevitore casalingo: alla sera sulle onde medie, o durante tutto l'arco della giornata sulle onde corte, ci permette di captare numerosi segnali.
Legittima aspirazione, per colui il quale si sente già sufficientemente motivato, è quella di acquistare un ricevitore appositamente costruito per l'ascolto. Naturalmente qui iniziano i problemi, visto che non si è ancora competenti per una scelta appropriata. Ci sono spesso, delle disponibilità finanziarie limitate ed inoltre il mercato offre parecchie alternative di cui molte veramente raccomandabili ed altre decsamente da evitare. Il "commuications receiver", meglio se con lettura di frequenza digitale, avente una copertura continua dalle onde lunghe (150 kHz) ai 30 MHz, rientra ln questa fascia di esigenze. Il mercato in questo settore è molto agguerrito, offrendo al giorno d'oggi apparecchiature davvero valide nella fascia di prezzo compresa tra i cento euro ed una decina di migliaia di euro circa.
È indispensabile un'antenna appropriata?
Il tema delle antenne è affascinante e sarà dedicato ad esso il prossimo paragrafo. Ci sono dei radioamatori che si dedicano per anni alla sperimentazione di "aerei", alla ricerca del "dB" (dB = decibel) in più. Purtroppo le bande BC non rispecchiano la linearità metrica di quelle amatoriali (160, 80, 40, 20, 15, 10 metri), non essendo nate a tavolino, ma dal riconoscimento, in tempi diversi, di varie frequenze attribuite a tale servizio: ne deriva che, in teoria, bisognerebbe erigere, per esempio, tanti dipoli quante sono le bande BC esistenti.
Chi poi volesse sondare il mercato, per pigrizia o perché poco avvezzo all'autocostruzione, sarebbe sconfortato dalla mancanza cronica, in Italia, di antenne appositamente studiate e realizzate per il BCL. Eppure l'importanza dell'antenna nel radioascolto è fondamentale, come pocanzi ribadito; ed allora cosa fare? Qualsiasi ricevitore si possieda, occorre munirlo di una buona antenna esterna; in caso di segnali forti si potrebbe avere qualche problema con ricevitori transistorizzati di caratteristiche medio-basse, tuttavia la costruzione di una antenna filare esterna è norma generale.
Questa deve essere più alta possibile dal suolo ed avere una lunghezza che si aggiri attorno ai trenta metri, misura che in generale è ottimale per qualsiasi tipo di ascolto. II primo problema che si può presentare è la mancanza di sufficiente spazio: in questo caso si può scendere fino a dieci-quindici metri, usando una discesa monofilare isolata posta ad uno dei capi, avendo sempre l'accortezza di installarla nel punto più lontano possiblle, ben lontano da parti metalliche che possono interferire (come le antenne TV !).
Un ripiego dignitoso può essere l'antenna verticale, anche se più rumorosa, o l'antenna attiva entrambe poste sempre all'esterno. Nei casi estremi si può installare una antenna interna, sia filare che attiva, purchè i muri non siano di cemento armato!
Avendo una certa disponibilità di spazio, ma spesso è questione di crearselo mentalmente, disturbando, all'occorrenza, il vicino o adottando del filo smaltato molto sottile invisibile a distanza ragionevole, sono consigliabili le due antenne che danno maggiore affidamento in quei pochi parametri realmemte utili al BCL: angolo di ricezione e omnidirezionalità.
In primo luogo la V invertita: quindici metri per ogni braccio, con angolo al centro il più vicino possibile ai 90 gradi e discesa in cavo coassiale da 50 ohm sono l'ottimale per l'ascolto di tutte le onde corte. La distanza dal terreno delle due estremità non dovrebbe essere inferiore ai cinque metri, con il sostegno centrale più alto possibile; gli americani la chiamano eufemisticamente "the best all purpose all band antenna"...
La seconda è l'antenna windom, una filare orizzontale (o a V invertta se ci sono probelmi di spazio) di trenta metri con presa per la discesa ad un terzo della lunghezza: funziona decisamente meglio della semplice filare con presa all'estremità. Di altro non si abbisogna se non dopo anni di proficuo ascolto, con più tempo per la sperimentazione ed il gusto di migliorie.
Dobbiamo subito fare una precisazione. Si intende per antenna un dispositivo che è correlato alla risonanza, quindi che può contribuire attivamente alla selezione di frequenza.
Non sono considerate antenne, nel sensostretto del termine, i "pezzi di filo", gli stili estensibili o simili, la cui denominazione più corretta dovrebbe essere captatore.
Vi chiederete il perché, ed è presto detto. Se dobbiamo fornire al ricevitore un sistema che abbia al termine una impedenza definita, tipicamente 50 ohm, talvolta 600 ohm, allora solo un'antenna, in qualche modo risonante, potrà fornire tale parametro.
Fatta chiarezza su questo concetto base vediamo in cosa può tradursi praticamente quanto richiesto.
L'antenna
L'antenna è la parte fondamentale della stazione di radioascolto. Basterebbe dire: ALTA, PIU' ALTA. Così è risolto ogni problema. In verità non solo alta, ma sopratutto libera da ostacoli circostanti.
Se si risiede in campagna, l'antenna, supponiamo una verticale, va bene posta anche un metro sopra il terreno, ma a patto che non vi siano case attorno.
Alta sul tetto, sempre, se si risiede in città.
Prestare attenzione alla protezione dalle scariche statiche che si formano su tutti i tipi di antenna ma, chissà perché si formano di più sulle verticali.
Il tema delle antenne è affascinante: ci sono dei radioamatori che si dedicano per anni alla sperimentazione di "aerei", alla ricerca del "dB" (dB = decibel) in più. Purtroppo le bande BC non rispecchiano la linearità metrica di quelle amatoriali (160, 80, 40, 20, 15, 10 metri), non essendo nate a tavolino, ma dal riconoscimento, in tempi diversi, di varie frequenze attribuite a tale servizio: ne deriva che, in teoria, bisognerebbe erigere, per esempio, tanti dipoli quante sono le bande BC esistenti.
Chi poi volesse sondare il mercato, per pigrizia o perché poco avvezzo all'autocostruzione, sarebbe sconfortato dalla mancanza cronica, in Italia, di antenne appositamente studiate e realizzate per il BCL. Eppure l'importanza dell'antenna nel radioascolto è fondamentale; ed allora cosa fare? Qualsiasi ricevitore si possieda, occorre munirlo di una buona antenna esterna; in caso di segnali forti si potrebbe avere qualche problema con ricevitori di caratteristiche medio-basse, tuttavia la costruzione di una antenna filare esterna è norma generale.
Questa deve essere più alta possibile dal suolo ed avere una lunghezza che si aggiri attorno ai trenta metri, misura che in generale è ottimale per qualsiasi tipo di ascolto. Il primo problema che si può presentare è la mancanza di uno spazio sufficiente: in questo caso si può scendere fino a dieci-quindici metri, usando una discesa monofilare isolata posta ad uno dei capi, avendo sempre l'accortezza di installarla nel punto più lontano possiblle, ben lontano da parti metalliche che possono interferire.
Un ripiego dignitoso può essere l'antenna verticale, anche se più rumorosa, o l'antenna attiva, entrambe poste sempre all'esterno. Nei casi estremi si può installare una antenna interna, sia filare che attiva, purché i muri non siano di cemento armato!
Avendo una certa disponibilità di spazio, ma spesso è questione di crearselo mentalmente, disturbando, all'occorrenza, il vicino o adottando del filo smaltato molto sottile invisibile a distanza ragionevole, sono consigliabili le due antenne che danno maggiore affidamento in quei pochi parametri realmemte utili al BCL: angolo di ricezione e omnidirezionalità.
In primo luogo la V invertita: quindici metri per ogni braccio, con angolo al centro il più vicino possibile ai 90 gradi e discesa in cavo coassiale da 50 o 75 ohm sono l'ottimale per l'ascolto di tutte le onde corte. La distanza dal terreno delle due estremità non dovrebbe essere inferiore ai cinque metri, con il sostegno centrale più alto possibile; gli americani la chiamano eufemisticamente "the best all purpose all band antenna"...
La seconda è l'antenna windom, una filare orizzontale (o a V invertita se ci sono problemi di spazio) di trenta metri con presa per la discesa ad un terzo della lunghezza: funziona decisamente meglio della semplice filare con presa all'estremità. Di altro non si abbisogna se non dopo anni di proficuo ascolto, con più tempo per la sperimentazione ed il gusto di migliorie. Su questo sito c'è un progetto da me realizzato e tuttora in uso di antenna windom.
Cosa ascoltare?
Programmi in italiano
Ovviamente le emittenti in lingua italiana saranno quelle che si seguiranno con magior interesse. Abbiamo oltre alle emittenti italiane, anche emittenti straniere che trasmettono i loro programmi in lingua italiana.
In onde corte abbiamo le italiane Italian Broadcasting Corporation , e STUDIO DX gina, ed ovviamente la Radio Vaticana. Gli orari delle trasmissioni sono disponibili sui loro sito ufficiali. Il targhet è l'Italia, quindi la ricezione è facile e di ottima qualità.
In onde medie la RAI un po' dappertutto Radio Capo D'Istria, e qualche radio "libera" come I AM sui 1350 kHz, Z100 su 828 kHz, RADIO BRISCOLA a 1494 kHz, POWER RADIO AM su 819 kHz, FREE RADIO AM a 1584 kHz, MINIRADIO sui 1512kHz RADIO ATLANTA MILANO a 1395 kHz.
Tornando in onde corte, di emittenti straniere che trasmettono il programma in italiano possiamo trovare RAE Radio Argentina Exterior , Radio Romania Internazionale , Radio Cina Internazionale , Radio Voce Islamica dell'Iran , Radio Cairo , Radio voce della Turchia , schedule. Recentemente, prima del 2018, vi erano anche Radio Tirana , Radio Serbia Montenegro , Radio voce della Russia .
Programmi in lingue straniere
In onde medie, di giorno, qua e là qualche segnale straniero, per lo più dalle nazioni confinanti.
Nelle onde corte, di giorno, nella banda "europea" dei 49 metri (tra 5900 e 6200 kHz), con segnali molto forti, tra le quali spiccano Radio Budapest 6025, Radio Nederland 6020-6045, Radio Svezia 6065, BBC 6195, Radio Vaticana 5880, Radio Praga 5930-6055, Radio Austria International 5945-6155, Radio Ukraine Int. 6020, Radio Svizzera Internazionale 6165 kHz. Successivamente si può salire alle bande alte, dove possiamo trovare Radio Dubai dagli Emirati Arabi Uniti su 21605 e 17775, Africa N.1 dal Gabon su 9580-15475-17630, Radio Oman su 15140-15375, Radio Medi 1 dal Marocco su 9575 kHz.
" onde medie serali (1700-2400 UTC): dopo l'imbrunire si mescolano ai segnali RAI i servizi interni alle nazioni europee e di quelle dell'area mediterranea, incluse alcune trasmissioni per l'estero, comprese quelle in italiano di Radio Romania Int. da Bucarest su 756 kHz, Radio Capodistria su 1170, Bayerischer Rundfunk su 801, Radio Svizzera Italiana su 558 e la Radio Vaticana, in varie lingue, su 1530 kHz. Di un certo interesse per il neofita la caccia per niente prematura delle più potenti stazioni spagnole, assai numerose in questa gamma dopo il calare del Sole. Provate, per esempio, Radio España da Madrid su 954, Radio Nacional de España da Barcellona su 738, SER da Barcellona su 666, COPE sempre da Barcellona su 783 kHz. Da non dimenticare anche le frequenze di Radio Vlaanderen Int. dal Belgio su 1512 (in certi orari si possono ascoltare anche le trasmissioni di Radio Nederland e della Deutsche Welle), la BBC su 648, Rado Bleue dalla Francia su 837 (anche su altre frequenze tipo: 603, 864, 945, 1242 kHz con programmi diretti alle persone anziane), Radio 5 dai Paesi Bassi su 1008, Radio Croatia su 1125-1134, Radio Beograd su 684 e infine dal lontano ma potentissimo trasmettitore di Kaliningrad in Russia sui 1386 kHz che viene utilizzato da diversi enti radiofonici.
" onde corte serali e notturne (1700-0700 UTC): si raggiunge il parossismo dei segnali in tutte le bande, con la sola esclusione delle più alte, che tendono a "chiudersi" dopo il calare del sole, soprattutto nel periodo invernale. Spesso il problema maggiore è identificare le molteplici emittenti presenti sullo stesso canale, oppure separare un segnale debole da una interferenza che proviene da una potente emittente vicina. Come al solito è consigliabile iniziare con la sintonizzazione dei programmi in lingua italiana, Radio Cina Int. da Pechino 9365, 9610 e 9965, Radio Cairo 9988, WYFR Family R. 11565, 11665 e 15565, RAE Buenos Aires 15345 kHz, magari sorvolando su certi segnali forti comunque difficili da identificare a causa, per esempio, dell'idioma usato. Una delle gamme più indicate per le prime nottate insonni è quella dei 25 metri dove spesso sono presenti segnali di notevole interesse. Nel periodo 1700-2000 si possono seguire AIR Delhi 11620, Radio Kuwait 11990, Kol Israel 11585, Radio New Zealand 11725, Radio Iraq Int. 11787(variabile), Radio China Int. 11790 kHz. Dopo le 2200 arrivano i primi segnali dal continente americano: RAE da Buenos Aires 11710, Radio Nacional da Amazonia Brasilia 11780, Radio Globo Rio de Janeiro 11805, Radio Brasil Central 11815, HCJB da Quito 11980, XERMX Radio Mexico Int. 11770, Radio Bandeirantes San Paolo 11925 kHz.
" bande tropicali serali (1700-2300 UTC): un solo timido approccio vi fa capire quanto siano diverse dalle bande internazionali. La due le caratteristiche principali: imperante regno di telegrafiche europee e spaziatura irregolare delle frequenze di emissione: troverete stazioni provenienti dalla stessa area geografica, con la stessa intensità di segnale, separate di un solo kilohertz. Il periodo qui indicato è quello più utile alla "caccia" delle emittenti africane, più o meno regolari tutto l'anno, con picchi propagativi in primavera e, per quanto riguarda i paesi sotto l'equatore, da metà giugno in avanti per tutta l'estate. Alcuni canali piuttosto facili da ascoltare sono: ELWA da Monrovia 4760, FRCN Kaduna Nigeria 4770, Radio Botswana 4820, Radiodiff. du Mali 4783 e 4835, ORTM Mauritania 4845, Ghana BC 4915, Radio Uganda 4976, Radio Nacional Guinea Equatoriale 5004v, La Voix du Sahel dal Niger 5020, ORTB Benin 5025, Radio Uganda 5026, Radiodiff. Centrafricaine 5035v, Radiodiff. Togolaise 5047 kHz. In banda tropicale ci vuole più pazienza nell'identificazione delle emittenti, anche in considerazione del fatto che le lingue sono per lo più locali e quindi particolarmente incomprensibili. Ascolti più ardui, ma appunto per questo maggiormente ambiti, più ricercati dall'appassionato curioso dei programmi autoctoni e dell'esotico.
" bande tropicali notturne (2300-0600 UTC): apertura incondizionata, propagazione permettendo, sino alle prime luci dell'alba per le stazioni latino-americane: lo spagnolo ed il portoghese regnano incontrastati, aiutando parecchio nell'identificazione. Alcune certezze: Radio Atlantida Peru 4790, Radio Tachira Venezuela 4830, Radio Reloj Costarica 4832v, Radio Cancao Nova Brasile 4825, Radio Relogio Federal Brasile 4905v, Ecos del Torbes Venezuela 4980, Radio Brasil Central 4985, Radio Rebelde Cuba 5025, Radio Aparecida Brasile 5035v. L'ascolto dall'America Latina è possibile tutto l'anno, con acuti verso la metà di ogni stagione, e, per quanto riguarda la zona andina, nei mesi di luglio e agosto. Le stazioni locali di Bolivia, Ecuador e Perù, risultando le più sporadiche ed imprevedibili, sono oggetto di una vera e propria caccia spietata da parte del DXer smaliziato. Queste emittenti andine, come la gran parte delle stazioni latino-americane, possiedono delle favolose bandierine multicolori ed è gran merito dell'ascoltatore possedere alcuni esemplari o, meglio, quanti più possibile!
" bande tropicali diurne (1300-1700 UTC): continuando per tappe progressive ci imbattiamo in un periodo di ascolto decisamente "stagionale" (autunno-inverno), che permette la sintonizzazione delle emittenti asiatiche, fra le quali spiccano per regolarità quelle indiane e per esoticità quelle indonesiane, inseguite con certosina pazienza dal DXer più raffinato e paziente. L'ascolto asiatico pomeridiano è piuttosto arduo, seppur comodo per l'orario, poiché si svolge quasi sempre in presenza di segnali molto deboli; in ltalia, tra l'altro domina l'esposizione solare, quindi un forte assorbimento dei segnali. Caratteristica peculiare delle eminenti asiatiche è quella di trasmettere spesso e volentieri fuori dalle bande assegnate; proprio questo particolare permette talvolta di ascoltare dei segnali dignitosi, privi di ogni interferenza. Ecco alcuni esempi validi da aprile a settembre: RRI Radio Republik Indonesia da Ujung Pandang 4753.5, AIR All India Radio Port Blair 4760, Azad Kashmir Radio dal Pakistan 4790, AIR All India Radio Hyderabad 4800, AIR All India Radio Mumbai 4840, AIR All India Radio New Delhi 4860, RRI Radio Republik Indonesia da Sorong 4874v, AIR All India Radio da Chennai (ex Madras) 4920 e RRI Radio Republik Indonesia da Jambi 4925v kHz. Chi mette il naso a queste ore in tali bande trova spesso molti canali occupati dai vari servizi locali delle stazioni russe, cinesi, coreane, oltre ad un discreto numero di stazioni clandestine (Kurdistan, Iraq, Azerbaigian, Georgia, ecc.).
" onde medie notturne (0000-0500 UTC): tappa finale nell'evoluzione del radioascoltatore, oramai divenuto DXer a pieno diritto … Nel periodo da settembre ad aprile è possibile captare con un apposita antenna ricevente direttiva, il loop, detta pure antenna a telaio, o con antenne filari di ragguardevole lunghezza (terminate verso terra ad una estremità, dette Beverages), emittenti dell'intero continente americano, dal Canada all'Argentina, ma anche dall'Africa australe e dall'Asia centrale. Questo tipo di ascolto è fortemente ostacolato, ma forse per questo più eccitante, dalla presenza delle stazioni europee con programmazione "all night". Tuttavia, quando la propagazione c'è, con il determinante aiuto di un'antenna direttiva interna o esterna, magari abbinata ad un amplificatore-preselettore, si riescono ad eliminare parecchie delle interferenze continentali, ed a seguire emittenti canadesi e statunitensi, caraibiche, venezuelane, brasiliane, e con un po' di fortuna ed esperienza anche argentine, uruguaiane e colombiane. Le bande tropicali e le onde medie notturne consentono di arrivare alle programmazioni veramente locali, squisitamente genuine, intrise di folklore e di messaggi esotici. Sono ovviamente all'ultimo e più lontano stadio, forse in questo preciso momento ancora irraggiungibile, delle possibilità per il radioascoltatore che si cimenta per le prime volte nel meraviglioso mondo dell'ascolto delle emittenti di radiodiffusione. Un'elencazione, questa appena terminata, fatta affinché sappiate cosa questo magnifico hobby può offrirvi: ma per arrivare, e bene, all'ultimo gradino occorre percorrere tutte le tappe intermedie dell'esperienzae evolutiva, facendolo con entusiasmo e determinazione!
Le onde medie
Alla metà degli anni '70, quando le private erano agli inizi e si chiamavano ancora "radio libere", i primi DJ, per tenersi informati sulle novità discografiche, ascoltavano Radio Luxembourg sulle onde medie, 1440 kH z, in inglese (oggi su questa frequenza è rimasto il programma in tedesco, con canzoni degli anni '50 e '60). All'epoca da quei microfoni trasmetteva anche un certo "Freddy, the Flying Dutchman", sì, proprio Federico l'olandese volante, che certamente avrete ascoltato su alcune nostre stazioni in FM.
Le onde medie sono il primo gradino per un ascolto un po' più evoluto, che vada oltre i nostri confini. Sulle frequenze comprese all'incirca tra 500 e 1600 kHz è infatti possibile, ma solo dopo il tramonto, fare delle piacevoli "escursioni" radiofoniche nei Paesi europei.
Non è necessario avere apparecchi sofisticati, basta il normale ricevitore casalingo, che vi permette di cominciare a fare esperienza nel mondo del radioascolto, imparando ad esempio come identificare le varie stazioni.
Certo, qualche conoscenza linguistica è utile, almeno per quanto riguarda le lingue principali (inglese, francese o tedesco) ma vi sono anche moltissime stazioni in spagnolo, facilmente comprensibile per noi, ed anche alcune in italiano, come la Radio della Svizzera Italiana (558 kHz) e la Radio Vaticana (1530 kHz).
Le onde corte
Quante volte avete sentito citare come fonte la BBC, o magari genitori o nonni parlare di come la ascoltavano di nascosto durante la seconda guerra mondiale? Grazie alla potenza dei suoi impianti, dislocati in vari paesi del mondo, oggi è facilissima da ascoltare sulle onde corte. Il suo prestigioso World Service in inglese è sempre presente, 24 ore su 24, con notiziari, programmi musicali di ogni tipo, sceneggiati, etc. Ci sono anche programmi dedicati allo studio dell'inglese, perché, non dimentichiamolo, il radioascolto è anche un mezzo efficace ed economico per imparare una nuova lingua o rispolverare quanto abbiamo appreso a scuola.
Ma sulle onde corte trovate, per citarne solo alcune, anche la Voice of America, la Deutsche Welle, Radio France Internationale, la stessa RAI, tutte grandi emittenti che, oltre ai servizi interni, hanno anche programmi per l'estero nelle lingue principali ed in altre che forse non avete mai neppure sentito nominare!
Perciò che cosa aspettate a controllare se la vostra radio, oltre alle onde medie, dispone anche delle onde corte? In alternativa potete procurarvi uno dei tanti piccoli ricevitori portatili, prodotti dalle principali marche del settore, che oggi sono in gran parte dotati di "sintonia digitale", in parole povere di un tastierino numerico per la ricerca della frequenza, in sostituzione della cara vecchia manopola che tutti conosciamo.
Il rapporto d'ascolto
Supponiamo di considerare le trasmissioni irradiate da una grande emittente internazionale, magari in lingua italiana; cosa ne sarebbe se l'emittente non avesse un controllo sulla bontà deI segnale irradiato, se non sapesse come in realtà arriva il programma nell'area in cui è diretto? Quanto costerebbe alla stazione procurarsi da se questi dati? Come potrebbe valutare la propria "audience" e quindi stabilire di volta in volta il budget annuale in base al seguito ottenuto se non avesse un riscontro diretto da parte degli ascoltatori? E altrimenti chi mai potrebbe segnalare se i propri program mi sono graditi ed in qual misura e quali specificatamente? Questi alcuni dei motivi tecnico-pratici che hanno sempre giustificato il rapporto epistolare fra ascoltatore ed emittente e viceversa.
Nel rapporto d'ascolto vero e proprio, lo scrivente fa sapere alla stazione come è arrivato il segnale in un dato giorno, su una deteminata frequenza, nell'arco di un ben preciso lasso di tempo. Le emittenti internazionali tengono in considerazione ancor oggi questi dati, soprattutto a causa della grande congestione delle bande e delle possibili interferenze altrui. Proprio in base all'utilità di questi dati, l'emittente è solita ringraziare l'ascoltatore inviandogli quale conferma una cartolina o lettera di verifica, dove appunto vengono riportate come esatte, o meno, le segnalazioni ricevute. È raro che un'emittente internazionale non risponda a meno che non inviate un rapporto inesatto ovvero non tenga in considerazione il vostro rapporto d'ascolto.
Quest'ultima è comunque una nuova brutta costumanza adottata da alcuni grossi organismi internazionali per via dell'enorme mole di corrispondenza quotidiana che ricevono (e come evaderla con le continue restrizioni finanziarie a cui sono soggetti?) e del fatto che, attraverso le proprie stazioni relay sparse per il mondo e la rete di monitors ufficiali riescono da sole ad ottenere quei dati tecnici di cui abbisognano gli ingegneri per pianificare le frequenze da utilizzare. Se dunque nella quasi totalità dei casi le emittenti internazionali rispondono, appunto perchè hanno un interesse personale più o meno specifico, la situazione è un tantino diversa per le stazioni locali, che trasmettono nel proprio ambito geografico e non richiedono specificatamente rapporti di ricezione dall'estero. Eppure molte confermano, vuoi per cortesia, vuoi per curiosità, vuoi perché trattasi di una abitudine oramai generalizzata, vuoi perchè può tornare comodo, in sede di acquisizione di spazi pubblicitari, far sapere che la stazione è ascoltata e seguìta in un contesto più ampio ed internazionale, vuoi...
Le percentuali di conferma, cioè di risposta, sono molto più basse, ed essendo le motivazioni diverse, diversamente devono essere confezionati i rapporti di ascolto: più completi di dati tecnici quelli rivolti alle emittenti internazionali, più personali ed accattivanti quelli per le emittenti locali.
Cosa è il codice "SINFO"?
Ci voleva pure una chiave comune affinché le valutazioni di tutti gli ascoltatori coincidessero con parametri standard, quei parametri di maggior utilità all'emittente, per giudicare buona o scadente una certa emissione. Pare sia stato l'ingegnere Gustav C.Thiele a mettere a punto un codice organico, per altro riconosciuto ora universalmente, ossia il codice SINFO dalle iniziali dei cinque dati fondamentali di valutazione:
S = signal strength, intensità del segnale
I = interference, disturbi da altre stazioni
N = noise, disturbi locali o atmosferici
F = fading, evanescenza del segnale
O = overall merit, giudizio complessivo
Ciascun parametro può assumere un valore da 5 a 1: un SINFO 55555 si applica, raramente, ad un'emitteme locale priva di ogni disturbo e interferenza. I dati decrescono sino ai valori più bassi in base alla forza deI segnale ricevuto, alla consistenza dei rumori ed interferenze. Il giudizio finale non dovrebbe mai essere più alto del più basso dei quattro restanti valori:
SlNFO 53435 errato!
SINFO 43433 esatto.
Tuttavia può essere vantaggioso adoperare anche questo parametro per esprimere un giudizio e quindi questo può non necessariamente essere la media degli altri 4. Un esempio: sto ascoltando una stazione estrememanete bassa, forza del segnale crca 2; senza interferenze, senza fading, senza rumore atmoseferico... dicamo 24444. Se intendo utilizzare O per esprimere un ulteriore giudizo positivo del fatto che l'emittente, pur con basso segnale, siascolta molto bene, eviterò di assegnare 2 ad O; usero piuttosto 3 ppure 4.
Molto sovente al posto del codice SINFO si utilizza il codice SINPO, dove la P sta per disturbi dovuti alla propagazione (e quindi evanescenze del segnale), che spesso è funzione del fading, ma non sempre (può valere quindi anche per profondità della modulazione). Vedi a tal proposito Come scrivere un utile rapporto di ricezione, di A. Brunero
Oraio GMT e UTC. Il Tempo Universale Coordinato
Uno dei primi fattori che il neofita deve tenere in considerazione nell'ideale viaggio col proprio ricevitore da paese a paese, è il fatto il che si registrano diversi orari nelle diverse parti del globo. È intuibile che ciò è dovuto alla rotazione della Terra sul proprio asse, con la conseguente variazione della posizione rispetto al Sole. Per inciso, l'asse terrestre è una linea immaginaria che congiunge il polo Nord con il polo Sud; nella faccia che guarda il Sole vi è luce e quindi giorno, nella faccla opposta naturalmente vi è notte. La Terra compie un giro sul proprio asse in circa 24 ore e di conseguenza si è pensato bene, per convenzione internazionale suddividerla in ventiquattro spicchi, detti fusi orari. Ogni fuso orario di norma è compreso tra due meridiani terrestri distanti 15 gradi. Per il momento si può affermare che la differenza oraria da zona a zona, da fuso a fuso, è di un'ora.
Le stazioni di radiodiffusione risolvono il problema sollevato dalla differenza dei fusi orari prendendo come riferimento il tempo al meridiano zero, cioè al meridiano di Greenwich, città posta ad una quarantina di chilometri da Londra e sede dell'omonimo osservatorio astronomico, evitando così confusioni e laboriose conversioni delle ore. Il Tempo Medio di Greenwich, abbreviato in GMT, dall'inglese Greenwich Mean Time, dal 1982 è stato sostituito, nella dizione, dal Tempo Universale Coordinato, ovvero UTC, abbreviazione di Universal Time Coordinated e rappresenta l'orario base nei traffici Radiofonici.
In conseguenza della rotazione terrestre, le zone situate ad Est di Greenwich si trovano ad orari maggiori, mentre sono minori gli orari ad ovest. Resta evidente che se si è a conoscenza dell'ora GMT/UTC e la si vuol rapportare con l'ora locale dalla quale trasmette la stazione intercettata, è sufficiente controllare quanti fusi orari intercorrono tra il fuso di Greenwich e quello della località dove opera la stazione, avendo l'accortezza di sottrarre se ci si trova ad Ovest e sommare se ci si trova ad Est rispetto a Greenwich. L'Europa occidentale ha un'ora in più rispetto al meridiano zero, trovandosi ad Est dello stesso; in quei Paesi, tra cui l'Italia, dove si adotta l'orario estivo per approfittare della maggiore esposizione solare, nel periodo di "ora legale" è necessario aggiungere un'ora a quella standard. Così in Italia da marzo ad ottobre si passa ad UTC+2
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