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SUDDIVISIONE DELLE FREQUENZE
LF
2200 metri (135,7 - 137,8 kHz)
La banda dei 2200 metri è una banda molto interessante per le sperimentazioni sulla propagazione. Su di essa si può trasmettere con la potenza massima di 1 watt ERP.
La propagazione su questa banda dipende poco dalle stagioni e dall'alternanza tra giorno e notte, visto che avviene sostanzialmente per onda di terra, che si propaga per rifrazione ben al di là dell'orizzonte. La difficoltà nell'uso di questa banda sta soprattutto nel costruire delle antenne efficienti utilizzando lo spazio che si ha a disposizione. Un normale dipolo, ad esempio, sarebbe lungo più di 1 km a queste frequenze e dunque non è realizzabile dal comune radioamatore.
MF
160 metri (1830 - 1850 kHz)
La banda dei 160 metri è soprattutto notturna e invernale, visto che in questa situazione gli strati più bassi della ionosfera lasciano transitare i segnali delle onde medie, che vengono poi riflessi dagli strati più alti.
Nelle ore notturne è quindi possibile ascoltare trasmissioni da grande distanza e fare collegamenti di alcune migliaia di kilometri. L'assorbimento diurno limita invece la portata, via onda di terra, a qualche decina di km o poco più, a seconda della potenza utilizzata.
Le antenne su questa banda sono realizzabili, anche se le dimensioni sono ancora notevoli. Un dipolo sarebbe lungo circa 80 metri.
HF
Nella sezione delle HF, i radioamatori possono usufruire di otto bande, alle quali ci si riferisce in gergo con HF (da non confondere con la sezione dello spettro alla quale si riferisce normalmente la sigla). Le bande sono le seguenti:
80 metri (3500 - 3800 kHz)
40 metri (7000 - 7200 kHz)
30 metri (10 100 - 10 150 kHz)
20 metri (14 000 - 14 350 kHz)
17 metri (18 068 - 18 168 kHz)
15 metri (21 000 - 21 450 kHz)
12 metri (24 890 - 24 990 kHz)
10 metri (28 000 - 29 700 kHz)
Le HF sono le più utilizzate dai radiomatori per i collegamenti a lunga distanza, cosa resa possibile dal fatto che gli strati della ionosfera sono ricchi di atomi ionizzati e sono perciò in grado di assorbire, rifrangere o riflettere le onde elettromagnetiche, a seconda dei casi.
Questa ricca disponibilità di frequenze permette di scegliere in ogni momento quella più adatta al collegamento da effettuare.
Le regola generale è che man mano che si sale in frequenza si passa da bande a propagazione soprattutto notturna ed invernale ad altre a propagazione fondamentalmente diurna ed estiva. Un singolo salto di riflessione ionosferica è limitato a circa 4 000 km. Oltre questa distanza le probabilità di effettuare un collegamento si riducono, perché il segnale deve subire riflessioni multiple per raggiungere la destinazione. Sono comunque relativamente frequenti collegamenti che arrivano persino agli antipodi.
La propagazione sulle onde corte è legata inoltre all'attività solare, visto che è proprio il flusso di energia proveniente dal sole che ionizza l'alta atmosfera. Negli anni di massimo solare (ogni 11 anni circa) si avranno quindi ottime condizioni di propagazione fino alla banda dei 10 metri, mentre negli anni di minimo le frequenze superiori ai 20 MHz saranno utilizzabili con minore regolarità.
Le banda forse più usata, perché offre in media delle buone condizioni in tutti i periodi, è quella dei 20 metri.
VHF
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Nelle VHF vi sono due bande assegnate al servizio di radioamatore:
6 metri (50,000 - 51,000 MHz) - banda chiamata anche 50 MHz
2 metri (144,000 - 146,000 MHz) - banda chiamata anche VHF
6 metri
La banda dei sei metri presenta ancora alcune delle caratteristiche delle bande HF, come la possibilità di collegamenti a lunghissima distanza per propagazione nell'alta ionosfera, anche se il fenomeno è qui molto meno regolare e frequente. Sono poi presenti molti dei modi tipici delle frequenze superiori, come la propagazione nella bassa ionosfera e nella troposfera. Per questi motivi è una banda di sicuro interesse per la sperimentazione.
2 metri
La banda dei due metri può vantare collegamenti attraverso riflessione nella bassa ionosfera (sporadicamente) oppure per rifrazione nella troposfera, che permettono di raggiungere distanze massime approssimative di 2 000 km e 1 000 km, rispettivamente. Esistono poi delle modalità molto particolari, come la propagazione trans-equatoriale (che sfrutta delle irregolarità della ionosfera a cavallo dell'equatore), il meteor scatter (riflessione dei segnali nella scia ionizzata che si forma con la caduta delle meteore), il FAI (Field Alignment Irregolarity, un altro tipo di fenomeno ionosferico) ed infine persino facendo riflettere i segnali nella zona di cielo ionizzata dalle aurore boreali. Nella banda sono presenti anche ripetitori in FM per i collegamenti locali e nodi packet radio per il trasferimento dati.
UHF
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Le bande radioamatoriali in UHF sono:
70 centimetri (430 - 438 MHz) - banda chiamata anche UHF
23/24 centimetri (1240 - 1298 MHz)
12/13 centimetri (2300 - 2450 MHz)
La banda del 70 cm è molto usata per i collegamenti locali, sia in fonia FM che per la trasmissione dati (packet). Sono inoltre presenti molti ripetitori che servono ad aumentare la distanza massima raggiungibile. Per il resto vale quanto già detto per la banda dei due metri, considerando però che i fenomeni ionosferici sono ormai praticamente assenti, cosa valida da questa banda in su, mentre resta quasi inalterato il comportamento della troposfera.
La banda dei 23 cm ha una allocazione piuttosto estesa, che permette la sperimentazione di modi di trasmissione a larga banda come la ATV (televisione amatoriale). Sono anche presenti dei ripetitori in FM, ma in misura limitata, e si fa attività via satellite e via luna (EME).
La banda dei 13 cm, non molto usata, sta riscontrando un interesse crescente, visto che si tratta delle stesse frequenze utilizzate per i collegamenti WiFi.
SHF
Nelle SHF, non molto usate, vi sono tre bande radioamatoriali:
5 centimetri (5650 - 5850 MHz)
3 centimetri (10 300 - 10 500 MHz)
1,5 centimetri (24 000 - 24 050 MHz)
La banda dei 6 cm non è molto sfruttata, mentre sui 3 cm sono state di recente scoperte delle modalità di propagazione molto interessanti, come il rain scatter, ovvero la diffusione del segnale da parte delle perturbazioni atmosferiche. È in questo modo che si fanno ad esempio dei collegamenti tra radioamatori italiani (sud delle Alpi) e radioamatori dell'Europa centrale (al nord o al nord/est delle Alpi), con distanze che possono raggiungere i 500 km ed oltre, cosa impensabile fino a pochi anni fa in questa banda.
Anche sui 24 GHz si fanno interessanti esperimenti di propagazione.
EHF
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Le EHF si prestano a sperimentazioni di livello avanzato: il loro uso da parte dei radioamatori è molto limitato. Le bande sono le seguenti:
6 millimetri (47 - 47,2 GHz)
3 millimetri (75,5 - 81,5 GHz)
2 millimetri (122,5 - 141 GHz) - non interamente assegnato al servizio di radioamatore
1,2 millimetri (241 - 250 GHz)
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